Non so bene perché: forse è colpa della mancanza di inserzionisti seri, forse sono io che non rientro nei profili standard – sta di fatto che da qualche settimana mi imbatto in pubblicità truffa.
Roba tipo: “Quando [Nome di personaggio famoso] lo ha detto non credeva di essere in onda e adesso la gente guadagna fino a [numero a tre zeri] al giorno” oppure “Ragazza di [Città a caso] guadagna [numero a quattro zeri] al mese con i Bitcoin” (solo femmine, nessun maschio, immagino per attirare l’attenzione).
Sono in particolare questi ultimi, a colpirmi. Non perché abbia voglia di investire in criptovalute, ma per le immagini che accompagnato il messaggio pubblicitario: non voglio dire che guadagnare, in pochi giorni, quello che di solito prendo in uno o due anni di lavoro mi lascerebbe indifferente, anzi. Ma dubito fortemente di ridurmi come le persone fotografate – che paiono appena scampate a un qualche disastro, non diventate improvvisamente ricche.
Per me quelle immagini, oltre che le alte prospettive di guadagno, valgono più di un “È UNA TRUFFA” scritto a caratteri cubitali – sarei già non dico tentato ma quantomeno incuriosito dalla prospettiva di qualche centinaio di euro (o franchi) al giorno accompagnata dalla foto di una persona sorridente.
Immagino sia come con le sgrammaticate mail di spam, con gli errori che fanno da filtro per selezionare le persone più suscettibili a credere di essere stati contattati da un principe in esilio con i conti milionari bloccati. Se è così, c’è davvero gente convinta che la ricchezza ti riduca a una specie di larva umana – e vuole ugualmente essere ricca?