Tutti possono sbagliare: anche ai migliori può sfuggire un’espressione infelice. Per questo esistono i revisori: persone che leggono il testo e segnalano eventuali problemi.
Purtroppo, nessuno ha segnalato a Fabrizio Mastrofini questo curioso passaggio nel suo Ratzinger per non credenti (Laterza 2007):
Un nome [Benedetto XVI] che ha un doppio significato: si riferisce a san Benedetto patrono d’Europa […] e al predecessore Benedetto XV, il papa della pace e della condanna della prima guerra mondiale. Con il suo battagliero predecessore condivide il desiderio di difendere l’integrità della fede […].
(p. 15)
Per quanto, almeno in tempi recenti, le battaglie dei papa siano esclusivamente spirituali e culturali, io avrei segnalato come inopportuno quel “battagliero predecessore” riferito a quello che nella frase precedente si è definito “papa della pace”. Questione di gusti, indubbiamente.
però si può anche “battagliare” per la pace
Infatti non è un errore: battagliare si usa, correttamente, anche per le discussioni particolarmente accanite. A me, però, continua a suonare strano “il battagliero papa della pace”… mi ripeto: indubbiamente anche una questione di gusti!
ma non mi riferivo alla grammatica. Senza andare troppo a fondo nei meandri della storia, possiamo dire che personaggi come Gandhi e M. Luther King, che la comunità internazionale condivide come “testimoni” di pace, non furono certo figure poco battagliere
Indubbiamente (e per fortuna) Gandhi e M. L. King furono battaglieri e per la pace, ed è giusto scriverlo.
La frase di Mastrofini è corretta sotto tutti i punti di vista, però continua a suonarmi male: come un bisticcio semantico invece che sintattico.
Forse è proprio il bisticcio (apparente) semantico a rendere interessante una frase che sarebbe altrimenti banale.
psico: Non so: penso che, se l’effetto fosse voluto, avrebbe strutturato diversamente la frase…