Franco Gabici, su Avvenire:
Una delle riviste che vende di più è sicuramente Focus, segno evidente che ha incontrato i gusti dei lettori. Ma anche Newton e Quark non sono da meno.
Quark era un mensile di divulgazione scientifica pubblicato dalla casa editrice Hachette-Rusconi dal 2001 fino a dicembre 2006. La rivista derivava dall’omonima trasmissione scientifica della Rai, che ha concesso l’uso del marchio.
Questo per dovrebbe dare l’idea di quanto attentamente Franco Gabici si sia documentato per esprimere la sua analisi sulla «separazione fra scienza e fede a favore di una lettura laica, spesso materialistica delle problematiche scientifiche».
Per il resto, il discorso sulla spettacolarizzazione della scienza è, almeno in parte, condivisibile: non è un segno positivo se si moltiplicano riviste e festival della scienza ma calano gli iscritti alle facoltà scientifiche. Il problema, però, sono i festival in aumento o gli iscritti in calo? Gabici sembra intravedere una relazione tra i due fenomeni, ma la cosa mi sembra tutta da dimostrare.
“Pensiamo sia questo il vero nodo da sciogliere, per dare un futuro a queste manifestazioni a favore della scienza.”
Così conclude l’articolo retorico.
“Pensiamo…”!?
Chi sono questi “noi”?
Plurale maiestatis? Oppure lo strampalato articolo è tutto un Wu Ming e io e te e Avvenire ci siamo cascati come polli? 😛