«Ciò che conta, la sostanza, è la materia, non la forma: più importante del come è il che cosa; l’aspetto è una questione secondaria.»
Chi formula simili pensieri non ha tutti i torti, ma, purtroppo per lui, neppure tutte le ragioni: la sostanza non è tutta nel che cosa, ma anche nel come. L’apparenza, l’aspetto non sono per nulla una questione secondaria, ma meritano la stessa attenzione del contenuto, della materia. Trascurare la presentazione significa uccidere, lasciar morire anche il contenuto.
La vita di un pensiero, di un concetto consiste nel suo essere pensato, meditato, collegato con altri pensieri, studiato, discusso. Tutto questo è possibile unicamente se il concetto ha una sua veste grafica che ben gli si adatta.
Noi uomini pensiamo graficamente, dove con graficamente non si intende necessariamente una rappresentazione nello spazio bidimensionale di un foglio. Una presentazione grafica scadente ostacola la comprensione, impedisce il dibattito e quindi uccide il concetto.
Un esempio facile ed evidente: la matematica. Sarebbe concepibile lo sviluppo di questo disciplina, il sorgere di concetti come funzione, integrale e limite senza una notazione matematica evoluta come la nostra?