Alan Burdick è andato, per il New Yorker, a un convegno di terrapiattisti, incontrando quelle “persona normali con uno sguardo anormale” (è la definizione di uno degli orati del convegno).
Un reportage molto interessante, che vale la pena leggere con attenzione per capire il (relativo) successo di una simile convinzione.
Interessante scoprire che, a fianco dei cospirazionisti convinti – ci ingannano su 11 settembre, vaccini, sbarco sulla Luna, perché dovrebbero dirci la verità sulla forma della Terra? – e dei religiosi che prendono alla lettera la Bibbia, ci sono gli “scientifici”, quelli che non si fidano della versione ufficiale e vogliono fare gli esperimenti, verificare questa teoria, scoprendo così il grande imbroglio.
Credo sia importante capire come mai delle persone attente e curiose, alcune delle quali si cimentano in esperimenti anche ingegnosi,1 arrivano a rifiutare una delle più longeve verità scientifiche che abbiamo. Come mai queste persone, che potrebbero essere non dico ricercatori professionisti ma quantomeno appassionati di scienza, sono arrivati lì, ad applaudire una che dice che “la scienza è una scusa per essere stupidi”?2
- Ingegnosità che non esclude l’ingenuità, ovviamente. [↩]
- “Science is really an excuse for people to be stupid”. Affermazione peraltro non del tutto disprezzabile, visto che la scienza permette di conoscere cose che mai uno avrebbe scoperto da solo, ma chiaramente non era questo il senso dell’affermazione della terrapiattista. [↩]