Per una breve vacanza siciliana, mi sono affidato a una guida turistica in inglese.1
Nei momenti di ozio ho consultato anche le parti inutili, quelle di introduzione generale che spiegano ai turisti anglofoni le stranezze culturali italiane, come questa cosa di avere le piazze. Un particolare mi ha colpito:
Southern Mediterranean stereotypes certainly still apply in Sicily, with children firmly ensconced in their gender roles at an early age: the girls’ clothes on sale are all frills and flounces, while the toy, candy and nut trolleys that you find in every piazza have one side devoted to guns and hammers, the other to dolls, tiaras and manicure kits.
In incerta traduzione:
Gli stereotipi del Sud del Mediterraneo certamente valgono anche in Sicilia, con i bambini saldamente collocati nei loro ruoli di genere fin dalla tenera età: i vestiti per ragazze in vendita sono tutti balze e fronzoli, mentre i baracchini che vendono giocattoli e caramelle che si trovano in ogni piazza hanno una parte dedicata a armi e martelli, l’altra a bambole, bigiotteria e kit per manicure.
- Per la precisione: The Rough Guide to Sicily. [↩]