Che cosa è (e che cosa non è) questo sito
E dovrei aggiungere anche “che cosa è stato”, perché i primi articoli hanno quasi vent’anni e ne sono cambiate di cose, nella vita personale dell’autore e nel contesto mediatico (per dire: i social media praticamente non esistevano e quindi agli inizi si trovano diversi contenuti personali che poi sono migrati altrove).
Ma restiamo al presente: qui si trovano articoli di varia lunghezza (da testi più elaborati a riflessioni più brevi e segnalazioni di letture interessanti) su quello che mi interessa e colpisce la mia curiosità (a voler indicare dei temi, per quanto generici e generali, direi: filosofia, scienza, società).
L’estinto non è una testata giornalistica, non c’è un piano editoriale, se non ho nulla di originale da scrivere – o non ho il tempo per farlo – su un tema di attualità, lo ignoro.
L’estinto sui social media e la newsletter
Chi volesse essere avvisato dei nuovi articoli trova su questa pagina varie opzioni, dai cari vecchi feed RSS ai social media.
C’è anche una newsletter che non si limita ai contenuti del sito ma raccoglie varie segnalazioni.
Come sono suddivisi gli articoli
Gli articoli sono suddivisi in rubriche, ma alcune di queste non sono aggiornate da tempo. Quelle attive sono le seguenti:
- Ricerche filosofiche: gli articoli più filosofici, per quanto con un po’ di moderazione;
- Pensieri diversi: come le Ricerche filosofiche, ma su temi non necessariamente filosofici;
- Pensieri inutili: articoli più brevi;
- Recensioni: qualche parola sui libri che mi capita di leggere (in passato anche sui film che mi capita di vedere);
- Spilli: pensieri veloci o citazioni, appuntati con uno spillo.
Queste rubriche rimangono invece per l’archivio ma dubito di aggiornarle:
- Appuntamenti: annunci e resoconti di conferenze e incontri vari;
- Dialoghi filosofici: improbabili discussioni filosofiche;
- Diario di viaggio: osservazioni di un filosofo in viaggio;
- Narrativa: brevi racconti, scritti più o meno recentemente;
- Messaggi di servizio: non penso sia necessario spiegare cosa finisce qui dentro;
- Fotografia: immagini varie scattate da me;
- Moralia on the web: articoli scritti per un blog accademico nel frattempo chiuso.
Perché il dodo?
Da alcuni secoli il mondo è privo di dodi.
Per chi non lo sapesse, il dodo è un uccello “con corpo tozzo, becco robusto e ricurvo, ali corte e gracili, incapace di volare” (De Mauro), “grosso come un tacchino, tozzo e pesante, inetto al volo” (Devoto Oli), vissuto nelle isole Mauritius fino al diciassettesimo secolo, quando si è estinto.
Il tragico evento della scomparsa dei dodi è stato tale perlopiù per i protagonisti dell’estinzione: il mondo è proseguito per la sua strada senza farci troppo caso e se oggi ci sono dei problemi, non sono certo riconducibili alla sparizione di questi buffi animali. Non voglio dire che i dodi siano stati un trascurabile evento nella storia, però non si è certo trattata della più tragica delle estinzioni.
Questo sito si chiama L’estinto e ha come simbolo un dodo per questioni di affinità. Le riflessioni che si trovano qui sono come i dodi: marginali, al riparo dai grandi eventi della storia dei quali certamente si parla, ma soffermandosi su dettagli che solo un dodo noterebbe.
Diritto d’autore e finanziamento
Questo sito è completamente gratuito e privo di pubblicità. Se vuoi puoi sostenere il mio lavoro offrendomi una tazza di tè; alcuni link, tipicamente quelli a libri, rientrano in un programma di affiliazione e ricevo una piccola commissione sull’eventuale acquisto (il che sarebbe in realtà una forma di pubblicità).
Tutto quello che ho scritto e pubblicato qui è sotto licenza CC BY 4.0; in poche parole puoi farci tutto quello che vuoi ma devi citare la fonte. Fanno ovviamente eccezione i contenuti di altri, come immagini e citazioni, per i quali valgono licenza e diritto d’autore originali che nei limiti del possibile ho specificato.